La Traduzione giuridica merita un discorso approfondito in quanto all’interno di questa categoria si trovano vari generi e tipologie testuali (contratti, contenziosi, adempimenti societari, corporate governance, etc.).
La Traduzione giuridica è a tutti gli effetti una traduzione tecnica. Il traduttore tecnico deve generalmente conoscere e applicare le equivalenze terminologiche: il termine x nella lingua A deve corrispondere ad 1 e 1 solo termine nella lingua B (onde evitare qualsiasi fonte di confusione poiché il testo tecnico, per sua natura, deve essere il più preciso possibile).
Tuttavia la peculiarità del testo giuridico è che pur essendo un testo tecnico, non sempre è possibile trovare delle equivalenze in un’altra lingua.
Nel mondo esistono diversi sistemi giuridici, i 2 principali sono il common law (sistemi anglosassoni) e il civil law (sistemi in vigore nei paesi dell’Europa Continentale). Pertanto, quando traduco un testo giuridico dall’italiano all’inglese per un cliente britannico, devo verificare se il concetto giuridico espresso nel testo di origine, che nel nostro esempio segue la legislazione italiana, sia uguale o meno nella sistema giuridico britannico.
Facciamo un esempio pratico: In Italia, il Signor Rossi è proprietario di un terreno quindi può vantare su questo terreno il cosiddetto “diritto di proprietà”: quel terreno è suo a tutti gli effetti e può, volendo, concederlo in locazione a chiunque desideri. In Inghilterra nessuno può vantare un vero diritto di proprietà su un terreno perché tutta la terra appartiene alla corona, quindi se il nostro Signor Rossi abitasse in Inghilterra sarebbe non il proprietario di quel pezzo di terra ma un “tenant”, ovvero il soggetto che ha il diritto di “tenerla” per tutta la durata del suo “estate”. Possiamo quindi affermare che la ricerca di testi paralleli è di fondamentale importanza ma è altresì indispensabile ricordarsi di contestualizzare termini e situazioni poiché in molti casi il traduttore giuridico si trova a dovere effettuare un vero e proprio lavoro di diritto comparato. Questo significa che il traduttore viene investito di una grande responsabilità: quella di scegliere se inventare dei neologismi appositi oppure adottare convenzioni esistenti, in quest’ottica può essere utile che la traduzione venga revisionata da un giurista.
Se devo far tradurre un testo giuridico italiano in inglese, è preferibile affidare il lavoro di traduzione ad un traduttore di madrelingua italiana oppure ad un traduttore inglese? Generalmente la scelta ricade sul traduttore la cui lingua madre sia la lingua di destinazione della traduzione. La traduzione del testo giuridico anche in questo caso fa eccezione e richiede una riflessione di tipo diverso. Il testo giuridico italiano risulta di comprensione difficile anche al lettore italiano medio sia per le scelte lessicali adoperate sia per la tipica struttura morfosintattica come l’enclisi del -si con l'infinito retto da verbo modale, l’uso della formula implicita in sostituzione della corrispondente formula esplicita, l’uso ”smodato” del participio, l’aggettivo in sostituzione di relativa e sostantivo deaggettivale in sostituzione di oggettiva o interrogativa indiretta, l’uso di sigle ed abbreviazioni, anteposizioni che costituiscono un'eccezione all'ordine normale delle parole (anteposizione del verbo al soggetto in frase principale, anteposizione del soggetto al verbo in frase gerundiva, anteposizione dell'aggettivo al nome, anteposizione del complemento d'agente all'argomento del verbo in frase subordinata implicita); l’uso dell'imperfetto narrativo e infine il ricorso alla nominalizzazione.
Il linguaggio giuridico anglosassone invece risulta molto più snello: certamente viene utilizzato un registro più elevato rispetto a quello dell’inglese standard e presenta anch’essa numerosi tecnicismi ma, a differenza del testo giuridico italiano, predilige la costruzione paratattica e evita le nostre “continue ripetizioni”. Alla luce di queste considerazioni, è preferibile affidare la nostra traduzione ad un traduttore di madrelingua italiana che sarà in grado di capire meglio il testo di partenza e ricorrere successivamente al madrelingua inglese per il lavoro di revisione.
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