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Proposte per migliorare l'area Jobs del sito
Thread poster: Antonella Andreella (X)
Claudio Nasso
Claudio Nasso  Identity Verified
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Una considerazione, spero non fuori tema Jul 3, 2003

Non credo di poter aggiungere molto a quanto scritto nei fiumi di parole precedenti, indubbiamente abbiamo affrontato un annoso problema che non affligge solo la nostra categoria. Ma, al di là delle sterili polemiche, a volte personali, che sono emerse nei vari “botta e risposta” e che, appunto perché sterili, non portano a nulla, è importante che sia stato affrontato ancora il problema della tariffazione.

Certo, non si è fatto altro che esprimere più o meno pacatamente un
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Non credo di poter aggiungere molto a quanto scritto nei fiumi di parole precedenti, indubbiamente abbiamo affrontato un annoso problema che non affligge solo la nostra categoria. Ma, al di là delle sterili polemiche, a volte personali, che sono emerse nei vari “botta e risposta” e che, appunto perché sterili, non portano a nulla, è importante che sia stato affrontato ancora il problema della tariffazione.

Certo, non si è fatto altro che esprimere più o meno pacatamente un problema che, inutile dirlo, è governato da leggi di mercato che non sono una novità odierna, ma che, in un sistema a economia capitalista, hanno governato e governano – oggi come ieri – un semplice concetto che è bene non dimenticare mai: “la legge della domanda e dell’offerta”. A parte questa considerazione puramente economica sulle leggi del mercato, il problema per noi qui in Proz.com, a quanto pare, è la gestione e la “congiunzione” corretta fra questa domanda e l’offerta.

Gli interventi di cui sopra hanno tentato di sviscerare alcune “storture” (presunte o reali), hanno alitato delle possibili soluzioni o proposte di soluzione, ma hanno anche scatenato un comportamento che va ben oltre questi dati oggettivi. In questo modo non si riuscirà a ottenere nulla, almeno fino a quando non si riuscirà a lavorare TUTTI per migliorare il sistema interno, senza scaricare su uno o sull’altro responsabilità di possibili scelte mancate o di percezioni che il tutto venga preso alla leggera, sperticandosi in considerazioni che, permettetemelo, mi sembrano un tantino fuori luogo. O si lavora tutti insieme (Platinum sostenitori del sito, membri non paganti e Job poster) per raggiungere un risultato, oppure si continuerà a vedere solo i propri punti di vista senza dare spazio a quelli del nostro interlocutore, con il rischio di instaurare semplicemente un “monologo” e non un “dialogo” che, in ogni caso, appunto perché tale, porta a un sano confronto costruttivo, ancorché animato, il cui scopo deve essere solo uno: migliorare il senso e l’operatività di questa “nostra” comunità cercando di trovare una mediazione accettabile sia per i “job poster” sia per coloro che decidono coscientemente di rispondere a un’offerta di lavoro senza trincerarsi dietro assurde affermazioni che “lo si fa per sopravvivere” o perché “il job poster ti ‘obbliga’ a farlo”.

Fatte queste considerazioni introduttive, non sono qui per proporre soluzioni magiche o fantasmagoriche alle quali nessuno abbia pensato, ma solo per cercare di analizzare con voi alcune realtà che, in un periodo di “globalizzazione” (termine orrendo), non possono essere ignorate.

Premesso che ho iniziato a fare questo lavoro nell’ormai lontano 1976 e che continuo a farlo con assoluta soddisfazione malgrado alcuni sporadici momenti bui, e che ho sempre avuto molto poco a che fare con agenzie di traduzione e che ho orientato le mie scelte operative verso la produzione editoriale rivolgendomi direttamente agli editori, nel corso di questi anni ho maturato un’assoluta convinzione. Il committente, molto spesso, anche se non esplicitato, ha in mente una serie di possibili servizi complementari che esulano dalla pura traduzione. Questa percezione ha fatto sì che all’attività di pura traduzione da parte mia abbia sempre visto la possibilità di fornire servizi aggiuntivi, che hanno un costo che comunque viene ribaltato sul committente. È logico, e non dico nulla di nuovo, che la parcellizzazione delle varie fasi di lavorazione di un qualsiasi prodotto/servizio consente al committente di “tirare il collo” ai fornitori delle singole fasi per andare a fare quadrare i conti del budget che ha a disposizione. Ma è anche vero che quando si mette il committente davanti alla possibilità di acquistare una sorta di prodotto/servizio “turn key” vengono a cadere (o per lo meno si indeboliscono) quelle procedure contrattuali al ribasso tipiche della contrattazione parcellizzata delle diverse fasi di lavorazione.

Mi spiego: se la tendenza è quella di fare delle offerte di lavoro per la sola traduzione giocando al ribasso perché l’offerta è molto più estesa della domanda (e questa è una indiscutibile realtà del sistema economico capitalista), sempre partendo dal presupposto che ve ne sia la possibilità, l’offerta di servizi aggiuntivi consente anche di restringere la forbice tra domanda e offerta e, pertanto, fare tendere al rialzo la tariffazione globale di una commessa (e pertanto anche di riportare la tariffazione della sola traduzione entro limiti accettabili).

Certo, così come non ci si improvvisa traduttori dopo quindici giorni di ferie a Parigi, a Londra, alle Canarie o dove dir si voglia, non ci si improvvisa nemmeno redattori, revisori editoriali o revisori di traduzione solo perché si conosce bene la propria lingua di lavoro e perché si è particolarmente bravi e attenti nelle operazioni di “caccia al refuso” (questo è il compito di un correttore di bozze e NON di un redattore o di un revisore, al quale sono richieste competenze ben diverse). I servizi aggiuntivi che consentono, se vogliamo, di fare “lievitare” il prezzo della componente traduzione, a parte il costo che hanno e che deve essere ribaltato sul committente, devono essere reali, effettivamente fornibili e MAI, e insisto sul “mai”, millantati o venduti se non si è in grado di eseguirli.

Mi spiego, non si nasce come redattore o come revisore ma lo si diventa dopo un periodo (più o meno lungo, dipende) di esperienza sul campo, di errori madornali dovuti all’inesperienza (nel senso di esperienza non ancora acquisita), di conoscenza globale di alcune norme legate alla pubblicazione dei testi ecc. Lo stesso dicasi per altri servizi complementari quali la corretta impaginazione e resa grafica del “prodotto traduzione”. Personalmente dal sito Proz.com ho ottenuto una commessa che prevedeva anche l’adattamento del testo tradotto a un impaginato esistente e per questa operazione mi è stata richiesta una MIA quotazione aggiuntiva e NON mi è stata imposto un prezzo dal committente (e questo, a mio vedere, è un modo per lavorare a tariffe corrette e decenti).

Non molto tempo fa, chiacchierando con una collega mi è stato detto che a un traduttore viene richiesto di tradurre semplicemente da una lingua all’altra un testo, in modo sintatticamente e terminologicamente corretto, senza doversi assolutamente preoccupare di “bestialità” contenute nel testo originale. Vuoi per la mia formazione professionale, vuoi per l’area nella quale ho scelto di operare, non sono molto d’accordo con questa affermazione perché il sapere e segnalare al committente quando, per esempio, “Leningrado” sia diventata di nuovo “San Pietroburgo” è proprio una di quelle “piccolezze” che possono essere un termine di contrattazione per bypassare quella maledetta corsa al ribasso delle tariffe (ma qui non si tratta di un servizio aggiuntivo, a mio parere, ma solo di una mera questione “qualitativa”).

Certo, si è anche detto qui che a livello di “bid” non è sempre possibile riuscire a trasmettere queste “competenze”, ma anche in questo non sono del tutto d’accordo. Un profilo strutturalmente corretto (sia esso nella singola scheda del traduttore Proz.com o come allegato) o un messaggio accompagnatorio stimolante, indipendentemente dal prezzo offerto dal committente, potrebbe fare scaturire una “chiamata alle armi” e orientare il committente a scegliere una tariffa “allineata” piuttosto che propendere verso un collega che accetta “tariffe stracciate”. Ma questo è marketing, e per lavorare ognuno deve sapere come vendersi al meglio.

Forse sono andato un po’ fuori tema, ma lo scopo è quello di suggerire allo staff Proz.com di inserire nei moduli di offerta di traduzione compilati dai “Job Poster” anche uno o più campi per richiedere i “servizi aggiuntivi” di cui sopra da quotare a parte, al di là della traduzione. Questo, a mio parere, potrebbe anche essere un modo per cercare di uscire da quel giro perverso in cui ci troviamo e, perché no, di riuscire a ottenere l'aggiudicazione di una commessa.

Grazie per l’attenzione.

Claudio
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Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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Ma chi partecipa ai bid di Proz? Jul 3, 2003

Io l'avrò fatto un paio di volte due anni fa, ma poi, visto il bestiario in competizione, mi sono astenuto. Come è già stato detto in precedenza, è solo questione di domanda e offerta. L'offerta è di gran lunga superiore alla domanda. Internet, e-mail e roba varia hanno amplificato esponenzialmente l'offerta. La concorrenza è indicibile e la conseguenza non può che essere una: prezzi bassi. Non esiste una soluzione miracolosa. Io ancora me la cavo (anche se non benissimo) perché ho anni ... See more
Io l'avrò fatto un paio di volte due anni fa, ma poi, visto il bestiario in competizione, mi sono astenuto. Come è già stato detto in precedenza, è solo questione di domanda e offerta. L'offerta è di gran lunga superiore alla domanda. Internet, e-mail e roba varia hanno amplificato esponenzialmente l'offerta. La concorrenza è indicibile e la conseguenza non può che essere una: prezzi bassi. Non esiste una soluzione miracolosa. Io ancora me la cavo (anche se non benissimo) perché ho anni di esperienza alle spalle (anche di editor) e li posso far valere, ma capisco la disperazione di chi ha iniziato da poco.

Cari saluti,

Giovanni

[Edited at 2003-07-03 12:32]
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Claudio Nasso
Claudio Nasso  Identity Verified
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La notte porta consiglio Jul 4, 2003

Una proposta, sempre collegata alle offerte di lavoro.

È possibile prevedere nel "form" compilato dai Job poster l'obbligatorietà (e non solo la possibilità), quando viene scelto dal committente il traduttore al quale aggiudicare il lavoro, di marcare la casella che invia il messaggio "This bid was declined" ai bidder esclusi?

Questa condizione potrebbe portare due possibili benefici:

1) Il traduttore escluso potrà avere a disposizione una sorta di feed
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Una proposta, sempre collegata alle offerte di lavoro.

È possibile prevedere nel "form" compilato dai Job poster l'obbligatorietà (e non solo la possibilità), quando viene scelto dal committente il traduttore al quale aggiudicare il lavoro, di marcare la casella che invia il messaggio "This bid was declined" ai bidder esclusi?

Questa condizione potrebbe portare due possibili benefici:

1) Il traduttore escluso potrà avere a disposizione una sorta di feedback dei committenti che hanno una o più volte declinato un'offerta, con la possibilità di trarre una sorta di conclusioni (ancorché personali);

2) Il traduttore avrà la percezione esatta che il lavoro è stato assegnato altrove, eliminando così quella pletora di offerte che rimangono aperte anche se il lavoro è già stato assegnato e, magari, concluso e fatturato.

Questa operazione potrebbe, inoltre, essere gestita dal robot quando è trascorso un periodo di tempo sufficientemente lungo per presumere che la commessa sia stata assegnata o quando sono scaduti i termini di inoltro offerte definiti dal committente?

È solo una proposta per evitare possibili dubbi su commesse che sembrano ancora aperte ma che, in effetti, non lo sono.

Non so se sia una proposta accettabile o fattbile tecnicamente, ma comunque grazie

Claudio

[Edited at 2003-07-04 05:54]
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Jean-Marie Le Ray
Jean-Marie Le Ray  Identity Verified
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Tariffe minima Jul 4, 2003

Ciao a tutti,

Ho guardato e letto un po tutti i messaggi, anche se in modo rapido. Siccome ho visto una proposta su un post francese, volevo trasferirla in questa discussione però vi chiedo fin d'ora di perdonarmi se è già stata fatta ed è sfuggita ad una mia lettura troppo veloce degli interventi.
La proposta è la seguente : "Perché ProZ non potrebbe chiedere a chi propone un lavoro di non andare oltre ad una certa cifra, ad esempio, niente lavori a 0,03/0,04 € a paro
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Ciao a tutti,

Ho guardato e letto un po tutti i messaggi, anche se in modo rapido. Siccome ho visto una proposta su un post francese, volevo trasferirla in questa discussione però vi chiedo fin d'ora di perdonarmi se è già stata fatta ed è sfuggita ad una mia lettura troppo veloce degli interventi.
La proposta è la seguente : "Perché ProZ non potrebbe chiedere a chi propone un lavoro di non andare oltre ad una certa cifra, ad esempio, niente lavori a 0,03/0,04 € a parola".
Certo, qualcuno potrebbe dirmi, se c'è chi propone un lavoro a quelle tariffe, significa che c'è anche chi lo fa".
Però mi sembra che svaluta un po (o parecchio, a secondo delle opinioni) l'insieme del servizio offerto da ProZ.
My two cents.
Ciao, Jean-Marie
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Roberta Anderson
Roberta Anderson  Identity Verified
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notifica email e altri suggerimenti Jul 4, 2003

In 2 anni e mezzo di Proz ho risposto a ben pochi bid, e non ne ho "vinto" nessuno.
Per un paio avevo in realtà ricevuto una risposta positiva, che purtroppo non mi è stata notificata per email e cho ho scoperto solo per caso andando a guardare la pagina My Bids, a distanza di mesi, quindi ormai troppo tardi (con doppio danno: perdita di un possibile contatto e figura meschina per non aver risposto al poster).
Sarà stata per ignoranza mia di aver preso per scontato che la rispos
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In 2 anni e mezzo di Proz ho risposto a ben pochi bid, e non ne ho "vinto" nessuno.
Per un paio avevo in realtà ricevuto una risposta positiva, che purtroppo non mi è stata notificata per email e cho ho scoperto solo per caso andando a guardare la pagina My Bids, a distanza di mesi, quindi ormai troppo tardi (con doppio danno: perdita di un possibile contatto e figura meschina per non aver risposto al poster).
Sarà stata per ignoranza mia di aver preso per scontato che la risposta mi sarebbe arrivata per email, ma forse la stessa cosa è successa anche ad altri.
Per gli altri bid, silenzio assoluto.

L'idea di Claudio è buona: chiedere al poster di notificare i bidder sull'esito(magari tramite scelta di radio buttons per velocizzare e facilitare il tutto: Declined, fees too high; Declined, profile/experience not appropriate; Declined, other: xxx; Interested: further info requested; e così via). E che le notifiche vengano inviate all'indirizzo email del bidder e non solo postate sul sito.

Concordo anche che Bid è un termine che richiama l'asta. Un più semplice Answer o Apply potrebbe essere più adatto.

Per la guerra al ribasso: come Matilde, suggerisco di non inserire la tariffa di prima botta, ma solo se espressamente richiesta dal poster (e non tramite check box, ma nel testo da lui inserito); in fondo, prima di poter offrire una tariffa occorre sempre avere dettagli a sufficienza sul lavoro, cosa che nella maggior parte dei casi non si ha dal testo conciso del job post (uno stesso lavoro può valere più o meno, secondo i materiali di riferimento/tm messi a disposizione dal cliente, urgenza, formato dei file, argomento e tecnicità del linguaggio,...); io per abitudine non mi sbilancio mai né sui tempi di consegna né sulla tariffa, senza prima aver appurato tutto questo.
Ciao,
Roberta
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Laura Di Santo
Laura Di Santo  Identity Verified
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Buona idea Roberta! Jul 4, 2003

Sono d'accordo con te in merito alle valutazioni delle tariffe e, soprattutto, mi piace l'idea della notifica da parte del poster tramite radio buttons. Li trovo doppiamente utili per chi si candida: sa che il lavoro è stato assegnato e sa perché non è stato scelto (e questo potrebbe in piccola parte limitare anche la corsa al ribasso). In fondo i poster inseriscono le loro offerte gratuitamente...non mi sembra che sia pretendere troppo chiedere tale notifica ai bidder! (Sarebbe anche una que... See more
Sono d'accordo con te in merito alle valutazioni delle tariffe e, soprattutto, mi piace l'idea della notifica da parte del poster tramite radio buttons. Li trovo doppiamente utili per chi si candida: sa che il lavoro è stato assegnato e sa perché non è stato scelto (e questo potrebbe in piccola parte limitare anche la corsa al ribasso). In fondo i poster inseriscono le loro offerte gratuitamente...non mi sembra che sia pretendere troppo chiedere tale notifica ai bidder! (Sarebbe anche una questione di educazione e rispetto, ma lasciamo perdere...!)

Laura
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theangel
theangel  Identity Verified
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concordo Jul 4, 2003

Roberta Anderson wrote:

prima di poter offrire una tariffa occorre sempre avere dettagli a sufficienza sul lavoro, cosa che nella maggior parte dei casi non si ha dal testo conciso del job post


Buongiorno a tutti,
concordo con Roberta.
Vorrei aggiungere un altro particolare relativo al quote: se si decide di non eliminarlo, a mio parere va comunque modificato. Mi spiego: ora come ora, indicando nel profilo le nostre tariffe massime e minime, non è possibile fare un'offerta superiore o inferiore. Questo secondo me è controproducente, perchè è possibile che il lavoro offerto richieda particolari caratteristiche di tecnicità o di qualifiche o di lavoro extra (di cui parlava anche Claudio) che ovviamente fanno lievitare il prezzo, ed è possibile che la tariffa massima (tra l'altro calcolata dal computer, e non inserita da noi)sia inferiore a quanto chiederemmo se il lavoro ci venisse offerto direttamente. Spesso mi è capitato di non rispondere ad annunci per via di questo problema tecnico: non mi andava infatti di propormi a meno del giusto, in quanto se poi fossi stata scelta mi sarebbe toccato lavorare per una cifra magari irrisoria rispetto a quanto sarebbe stato giusto richiedere.
E' vero che il modulo specifica che è possibile contrattare in seguito una tariffa diversa da quella indicata, ma in pratica non credo proprio che sia possibile, a meno di non sembrare delle banderuole..:-)

Buon lavoro a tutti e a tutte

Matilde


 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
Brazil
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Alcune precisazioni Jul 4, 2003

victorhugo wrote:
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"Perché ProZ non potrebbe chiedere a chi propone un lavoro di non andare oltre ad una certa cifra, ad esempio, niente lavori a 0,03/0,04 € a parola".
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Jean-Marie,
molto brevemente, ma ci sono numerosi interventi nei forum a questo proposito.

ProZ.com e' una societa' con sede negli Stati Uniti dove e' illegale imporre tariffe minime, attivita' punibile con pesanti sanzioni in base alle leggi sulla libera concorrenza.

Ti cito la piu' recente apparizione di una proposta simile:
http://www.proz.com/topic/12355
(tra le risposte, notare quella di Ralf Lemster che fa parte del gruppo di lavoro per la nuova Jobs Area)


Roberta wrote:
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Per un paio avevo in realtà ricevuto una risposta positiva, che purtroppo non mi è stata notificata per email e cho ho scoperto solo per caso andando a guardare la pagina My Bids, a distanza di mesi, quindi ormai troppo tardi (con doppio danno: perdita di un possibile contatto e figura meschina per non aver risposto al poster).
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Questo mi sorprende, pensavo che arrivassero messaggi email di notifica nel caso si venisse scelti. Controllo subito come funziona parlando con il programmatore.

Gianfranco


[Edited at 2003-07-04 17:19]


 
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