Le revisioni e le valutazioni dei clienti
Thread poster: Chiara Santoriello
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
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May 11, 2021

Buongiorno a tutti,

volevo chiedervi un parere sulle revisioni e le valutazioni dei clienti. Riporto il post che ho pubblicato anche su Linkedin come spunto di conversazione.

Mi capita spesso di ricevere testi revisionati con vistosi errori di grammatica, typo e così via. Convincere il cliente che la sua scelta è grammaticalmente sbagliata non è cosa da poco.
L'impegno profuso per consegnare una traduzione che sia terminologicamente coerente e non troppo letter
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Buongiorno a tutti,

volevo chiedervi un parere sulle revisioni e le valutazioni dei clienti. Riporto il post che ho pubblicato anche su Linkedin come spunto di conversazione.

Mi capita spesso di ricevere testi revisionati con vistosi errori di grammatica, typo e così via. Convincere il cliente che la sua scelta è grammaticalmente sbagliata non è cosa da poco.
L'impegno profuso per consegnare una traduzione che sia terminologicamente coerente e non troppo letterale non viene apprezzato dato che tali testi ritornano con modifiche che sono un mero calco della lingua sorgente. Ma allora, a che cosa serve parlare di consistency, good quality quando in realtà tutto questo viene sconvolto dal cliente che una volta traduce la parola in un modo e una volta in un altro? Tutti questi principi sono ancora validi? Me lo sto chiedendo dopo aver visto degli scempi ritenuti corretti o forse "creativi". "I steering documents", subordinate con i tempi sbagliati, organization modificato una volta con azienda e la volta dopo con organizzazione sostenendo che si preferisce azienda, user experience lasciato in inglese dopo aver detto che si preferisce l'italiano, ecco come, grazie, esplora (siamo tutti diventati boy scout), così che a profusione...
Ho pensato a un'evoluzione della lingua, a un gap generazionale essendo ormai un po' senior, ma non riuscendo a trovare riscontri nei testi italiani che continuo a leggere, arrivo quindi a pensare che sia mera ignoranza.

Ho persino pensato di addebitare il tempo necessario all'analisi, ai commenti e alle implementazioni delle cose sbagliate perché sono davvero time-consuming e non costruttivi.

Voi cosa ne pensate? Come vi comportate davanti a questi casi?

[Modificato alle 2021-05-11 10:12 GMT]

[Modificato alle 2021-05-11 10:13 GMT]
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Elena Simonelli
 
Ivana Kahle
Ivana Kahle  Identity Verified
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Due approcci: May 12, 2021

1) addebitare il tempo trascorso correggendo le correzioni (non nel testo intero, ma in una porzione del testo)
2) andarsene via
Ma poi dipende anche dal cliente.
Indipendentemente dall'approccio scelto, bisogna rimanere professionale.


 
Raffaele Tutino
Raffaele Tutino  Identity Verified
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L'approccio scorretto del revisore... May 15, 2021

Così lo definirei io. Magari non è quello adottato da questo cliente in particolare, che forse ha solo le idee confuse e non mira a denigrare i tuoi lavori. Tuttavia, in giro c'è gente che pur di farsi bella con il cliente (o per altri motivi a me sconosciuti, ma che penso siano provocati da un disagio personale e una rabbia inespressa nei confronti dell'umanità in genere), si inventa errori laddove si tratta di banalissime modifiche preferenziali. Errori grammaticali inventati e segnalati s... See more
Così lo definirei io. Magari non è quello adottato da questo cliente in particolare, che forse ha solo le idee confuse e non mira a denigrare i tuoi lavori. Tuttavia, in giro c'è gente che pur di farsi bella con il cliente (o per altri motivi a me sconosciuti, ma che penso siano provocati da un disagio personale e una rabbia inespressa nei confronti dell'umanità in genere), si inventa errori laddove si tratta di banalissime modifiche preferenziali. Errori grammaticali inventati e segnalati senza specificare una fonte prestigiosa valida. Istruzioni poco chiare che si contraddicono di volta in volta. Ad esempio: "quando ci sono le cifre in dollari vanno convertite in euro" - ovviamente assegnando una penalizzazione, quando in realtà un'indicazione di questo tipo non era presente in alcuna guida di stile o documento simile, salvo poi cambiare idea dopo poco tempo e affermare: "there's no need to convert the currencies", con tanto di punto esclamativo finale (atteggiamento tipico dei maestrini/delle maestrine con la penna rossa che cambiano personalità a seconda di come si svegliano al mattino o del numero di potenziali errori trovati... sai com'è, qualora se ne trovassero pochi o addirittura nessuno, se ne devono inventare altri pur di far percepire al cliente che è stato fatto un grande sforzo... di denigrazione fine a se stessa).

Ne dico una su tutte, la più assurda che mi sia capitata in 20 anni di esperienza: "semplice" cambiato con "facile" (o viceversa, ora non ricordo. Talmente assurdo che ho preferito dimenticare quale dei due sinonimi fosse quello "giusto" secondo questa persona). La giustificazione? "Simple doesn't mean easy". Errore segnalato come "mistranslation". Se si cerca online un riferimento al riguardo, non si trova alcunché di sensato. A ben vedere, "semplice non vuol dire facile", in italiano, sembra essere la tagline di una pubblicità del Tavernello.

Ecco, secondo me quel giorno il revisore/la revisora doveva averne bevuto un po' troppo di questo vinello a buon mercato...
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Chiara Santoriello
Elisa Bottazzi
 
Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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@Raffaele May 15, 2021

Considerazioni molto valide... comunque Chiara parlava delle revisioni effettuate dal cliente, non dal revisore del cliente...

Chiara Santoriello
Angie Garbarino
 
Raffaele Tutino
Raffaele Tutino  Identity Verified
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Lo so May 15, 2021

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

Considerazioni molto valide... comunque Chiara parlava delle revisioni effettuate dal cliente, non dal revisore del cliente...


Ma nella pratica cambia ben poco. Il comportamento è sempre scorretto secondo il mio punto di vista, poi i motivi possono essere diversi. Oltre che scorretto, aggiungerei anche per niente etico. O forse è dovuto a un'ignoranza dei più basilari principi della revisione (almeno nel settore dell'IT), che devono essere basati su regole ben precise, non inventate al momento a seconda di come gira il vento.

Lo dico da revisore, eh: sono stato 10 anni il revisore italiano ufficiale di un noto brand dell'IT, ora lo sono di due altrettanto noti e baso le mie revisioni su punti molto fermi, che non ho inventato io, ma aziende di buon senso che a loro volta si sono basate sui modelli di LQA standard che spero la maggior parte di noi ormai conosca a menadito.

Quando qualcosa non mi piace, lo segnalo semplicemente come "preferential", senza penalizzare. Quindi, farmi fare la punta dai mastrini e dalle maestrine con la penna rossa (e l'uso dei punti esclamativi a iosa) e dalle idee molto confuse, sinceramente, lo trovo inaccettabile. Infatti, molte delle segnalazioni che mi sono state fatte in passato secondo questo (non)metodo vengono puntualmente ignorate e rispedite al mittente, perché basate sul nulla.

[Modificato alle 2021-05-15 13:05 GMT]


Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Chiara Santoriello
Angie Garbarino
Eric Dos Santos
 
Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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Stesso approccio May 15, 2021

Raffaele Tutino wrote:

Quando qualcosa non mi piace, lo segnalo semplicemente come "preferential", senza penalizzare.


Lo segnalo anch'io e lascio al collega o alla collega la scelta. Condivido l'insofferenza nei confronti dei cosiddetti maestrini con la matita rossa. Insopportabili.


Raffaele Tutino
Chiara Santoriello
Angie Garbarino
Eric Dos Santos
 
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
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Sono d'accordo con voi, ma... May 17, 2021

Ciao,

condivido le vostre riflessioni. Mi sembra davvero eccessivo che un cliente dica di preferire "oppure" al posto di "o".

Se i cambiamenti sono preferenziali non dovrebbero nemmeno essere segnalati, cosa che faccio quando revisiono dei testi. Se sono fatti bene, è inutile che faccia la caccia all'errore inesistente.
Certo, non sono d'accordo ad esempio sulla traduzione di organization come azienda in quanto un'organizzazione potrebbe non essere un'azienda e
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Ciao,

condivido le vostre riflessioni. Mi sembra davvero eccessivo che un cliente dica di preferire "oppure" al posto di "o".

Se i cambiamenti sono preferenziali non dovrebbero nemmeno essere segnalati, cosa che faccio quando revisiono dei testi. Se sono fatti bene, è inutile che faccia la caccia all'errore inesistente.
Certo, non sono d'accordo ad esempio sulla traduzione di organization come azienda in quanto un'organizzazione potrebbe non essere un'azienda e se nello stesso testo si trovano company, business e organization è necessario distinguere.

Il problema fondamentale è dato dal fatto che i clienti finali non riescono a mantenere una linea ben definita e coerente nelle revisioni. In un documento fanno in un modo e in quello successivo il contrario di quello che hanno detto di fare prima. In questi caso è davvero difficile riuscire a capire come muoversi e cosa davvero vogliano, per non parlare di un cliente il quale, dopo aver letto i miei commenti, non sa qual è la soluzione giusta da adottare anche se ogni proposta è stata preceduta dalla premessa: My proposal is...


Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

Raffaele Tutino wrote:

Quando qualcosa non mi piace, lo segnalo semplicemente come "preferential", senza penalizzare.


Lo segnalo anch'io e lascio al collega o alla collega la scelta. Condivido l'insofferenza nei confronti dei cosiddetti maestrini con la matita rossa. Insopportabili.


[Modificato alle 2021-05-17 12:16 GMT]
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Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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A mio parere... May 17, 2021

Chiara Santoriello wrote:

Il problema principale è la mancanza di coerenza e di mantenere una linea ben definita nelle revisioni soprattutto da parte dei clienti finali.


succede spesso, vero, ma questo secondo me è dovuto all'uso di persone diverse all'interno dell'azienda. Però ovviamente ci sono anche quelle persone che non riescono a essere coerenti neanche nell'ambito di una singola revisione... roba da chiodi...


 
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
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Non è sempre così... May 17, 2021

Non è sempre così Giovanni. A volte è sempre la stessa persona che non segue una linea coerente, quindi peggio ancora...

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

Chiara Santoriello wrote:

Il problema principale è la mancanza di coerenza e di mantenere una linea ben definita nelle revisioni soprattutto da parte dei clienti finali.


succede spesso, vero, ma questo secondo me è dovuto all'uso di persone diverse all'interno dell'azienda. Però ovviamente ci sono anche quelle persone che non riescono a essere coerenti neanche nell'ambito di una singola revisione... roba da chiodi...


 
Eric Dos Santos
Eric Dos Santos
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Ad ognuno il suo mestiere Jun 7, 2021

Verissimo l'ultimo intervento della collega Chiara. Purtroppo ciò succede abbastanza spesso, perché non essendo qualificati per fare un certo mestiere, come quello del traduttore o del revisore, non si hanno le competenze necessarie per procedere, e ci si affida a pareri improbabili e bizzarri dettati dall'humor della giornata. Coerenza zero. Dato che il lavoro del traduttore è sottovalutato e sconosciuto da quel tipo di cliente, il risultato non può essere che disastroso.

Chiara Santoriello
 
Chiara Santoriello
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Risultati disastrosi... Jun 8, 2021

Grazie Eric,

risultati disastrosi pensando di migliorare lo stile e renderlo più attraente per i potenziali clienti ma con esiti disastrosi dal punto di vista grammaticale e terminologico. Nessuno è perfetto, chi fa sbaglia e possiamo sbagliare anche noi ma la mancata conoscenza della grammatica italiana e soprattutto del significato delle parole mi fa davvero arrabbiare.

Ad esempio, "tap" è diverso da "clic" ma chiaramente il cliente "creativo" lo modifica con clic
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Grazie Eric,

risultati disastrosi pensando di migliorare lo stile e renderlo più attraente per i potenziali clienti ma con esiti disastrosi dal punto di vista grammaticale e terminologico. Nessuno è perfetto, chi fa sbaglia e possiamo sbagliare anche noi ma la mancata conoscenza della grammatica italiana e soprattutto del significato delle parole mi fa davvero arrabbiare.

Ad esempio, "tap" è diverso da "clic" ma chiaramente il cliente "creativo" lo modifica con clic ma se poi trova anche clic che non è la stessa cosa come si comporta?
... and many more

Buona giornata
Chiara

Eric Dos Santos wrote:

Verissimo l'ultimo intervento della collega Chiara. Purtroppo ciò succede abbastanza spesso, perché non essendo qualificati per fare un certo mestiere, come quello del traduttore o del revisore, non si hanno le competenze necessarie per procedere, e ci si affida a pareri improbabili e bizzarri dettati dall'humor della giornata. Coerenza zero. Dato che il lavoro del traduttore è sottovalutato e sconosciuto da quel tipo di cliente, il risultato non può essere che disastroso.
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Elisa Bottazzi
Elisa Bottazzi  Identity Verified
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Dente avvelenato coi "revisori" Jun 10, 2021

Proprio oggi, revisione di un testo (e tutto questo in una sola traduzione di 200 parole):

- Nel testo in inglese c'era un elenco puntato, alcune frasi finivano col punto e altre no. Così per coerenza ho messo il punto finale a tutte. Correzione del revisore: togliere i punti dove non c'erano nel testo originale (complimentoni!!!).

- Termine "country": se lo traduco in "paese", perché dal contesto si capisce il significato, il reviewer lo corregge in "Paese" in nome d
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Proprio oggi, revisione di un testo (e tutto questo in una sola traduzione di 200 parole):

- Nel testo in inglese c'era un elenco puntato, alcune frasi finivano col punto e altre no. Così per coerenza ho messo il punto finale a tutte. Correzione del revisore: togliere i punti dove non c'erano nel testo originale (complimentoni!!!).

- Termine "country": se lo traduco in "paese", perché dal contesto si capisce il significato, il reviewer lo corregge in "Paese" in nome della disambiguazione. Se scrivo invece "Paese" per pararmi le chiappe, lo zelante reviewer osserva che la forma corretta è invece "paese". Non se ne esce.

- Il peggio del peggio: sostenere che la traduzione corretta di "every two weeks" è "bisettimanale", quando invece questo termine significa due volte alla settimana. Ragazzi, i dizionari non servono solo come fermaporte.

E poi mi dicono di essere tollerante e lasciar correre.

Fare il revisore è un mestiere duro e complesso (e per questo mi guardo bene dall'occuparmi di revisioni). Per carità. Ma bisognerebbe perlomeno avere coerenza, conoscere la lingua, astenersi dall'inventare "errori" solo per giustificare il proprio ruolo.

[Edited at 2021-06-10 08:42 GMT]
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Elena Feriani
Angie Garbarino
Maria Cristina Chiarini
 
Elena Feriani
Elena Feriani
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sembra proprio la mia nemesi Jun 11, 2021

Elisa Bottazzi wrote:

Proprio oggi, revisione di un testo (e tutto questo in una sola traduzione di 200 parole):

- Nel testo in inglese c'era un elenco puntato, alcune frasi finivano col punto e altre no. Così per coerenza ho messo il punto finale a tutte. Correzione del revisore: togliere i punti dove non c'erano nel testo originale (complimentoni!!!).

- Termine "country": se lo traduco in "paese", perché dal contesto si capisce il significato, il reviewer lo corregge in "Paese" in nome della disambiguazione. Se scrivo invece "Paese" per pararmi le chiappe, lo zelante reviewer osserva che la forma corretta è invece "paese". Non se ne esce.

- Il peggio del peggio: sostenere che la traduzione corretta di "every two weeks" è "bisettimanale", quando invece questo termine significa due volte alla settimana. Ragazzi, i dizionari non servono solo come fermaporte.

Edited at 2021-06-10 08:42 GMT]


Sembra proprio la mia nemesi di una piattaforma (color verde smeraldo). Mi ha segnato questi errori poco tempo fa:
- Elenco puntato senza punteggiatura finale identico all'originale: servivano i punti e virgola e il punto alla fine dell'elenco.
- "Two best friends" tradotto "due migliori amici" non va bene perché "sembra che sono due maschi invece sono un maschio e una femmina".
- "L'età giusta per il matrimonio" non si dice, si dice solo l'"età giusta per sposarsi", non c'è altro modo.

Avevo il dente avvelenato pure io!


Elisa Bottazzi
 


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